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13 settembre 2009

The Resistance - Muse

   
Genere: Rock
Durata: 11tracks / 54'
Voto: ***°°
  
Il quinto album dei Muse, in uscita domani si preannuncia.. beh, come il loro lavoro peggiore a mia detta. Si sa che i Muse hanno un potenziale straordinario, un cantante/chitarrista alieno incapace di sbagliare alcunché, quasi fosse il Re Mida che tutto ciò che tocca diventa oro.
Ma evidentemente anche Matthew Bellamy è in grado di sbagliare qualche volta. Come è accaduto questa volta con l'ultimo lavoro The Resistance.
Devo dire che come disco è sicuramente un qualcosa da ascoltare e avere nelle proprie librerie iTunes, senza dubbio, ma a piccole dosi e con alcune correzioni.
I Muse sono pur sempre perfetti in qualunque cosa suonino, quindi indubbiamente dal punto di vista musicale le canzoni sono splendide e la collaborazione con l'orchestra sinfonica -preannunciata dallo stesso Bellamy in precedenza- è alquanto ben riuscita. Se non fosse che tutto l'album sembra una scopiazzatura da metà della discografia dei ben meglio riusciti Queen.
Ora, alcune canzoni -come ad esempio Undisclosed Desires o Uprising- sono molto belle, piacevoli all'ascolto e possono benissimo essere catalogate insieme ai Masterpiece dei Muse, ma United States of Eurasia (+Collateral Damage) è letteralmente un danno collaterale:
punto a: non merita di essere classificato come "lavoro da Muse";
punto b: hanno voluto mischiare troppe cose, partendo dai cartoni animati Disney "Aladdin" e "La Bella e la Bestia", passando per controcanti e note da Queen, arrivando al brano classico da cena aristocratica e concludendo con un coretto alquanto discutibile che sfuma a fine track in un altrettanto discutibile decrescendo.
E per altro, sentitevi qualche canzone di Serj Tankian prima di ascoltare Unnatural Selection.
 
Secondo il mio iTunes il voto complessivo dell'album, visto come ho votato singolarmente le canzoni, è di tre stelle. Considerando che sono i Muse non posso che essere d'accordo, potevano fare mooolto di meglio visto il loro potenziale.
Va comunque ascoltato, ne vale la pena per quelle tre o quattro canzoni che vi sono decenti.

Drag Me To Hell

Iniziamo subito questo blog con un film uscito da pochissimo nelle sale italiane, Drag Me To Hell, visto proprio ieri:

 


Genere: Horror/Comico
Durata: 99'
Voto: 5/10
Consiglio: vedetelo in streaming se avete 99' da buttare. E vedetelo con il volume del pc basso perchè l'unica cosa horror è il volume terribile dell'audio.



Ieri, con tutte le buone speranze di questo mondo ho pagato un biglietto di 7.50€ per questo film.
Devo dire che le risate non mancano quindi in un certo qual modo il biglietto non è andato buttato.
Partiamo dal fatto che, come ogni altro horror io abbia mai visto fin ora, fa ridere
  
C'è questa Christine, povera insignificante impiegata di banca che si occupa dei prestiti, e c'è questa Ganush, la gitana a cui lei rifiuta il prestito (Io imploro e tu umiliato me?! [cit.]) e che la maledice. Lei si fa leggere il futuro, ha delle visioni terribili e allucinanti nelle quali la vecchia la perseguita (WAAAAAAH [cit.]), torna dall'arabo che predice il futuro, uccide il gatto, scandalizza chiunque incontri e va da una medium col nome russo che però parla spagnolo e che cerca di levarle la maledizione con una capra parlante, ma muore. Allora va al cimitero e insulta i morti gitani, di notte, dopo aver aperto la loro tomba. A quel punto una croce le cade in testa come un'immenso:
  
FAIL.
   
Morale: 
mai insultare le vecchie gitane che ti chiedono i prestiti. 
O meglio, mai lavorare in banca che non si sa mai.
  
Scene memorabili:
- la vecchia gitana che intraprende una lotta all'ultimo sangue all'interno della macchina di Christine, all'inizio del film.
- la seduta spiritica dove la capra parlante insulta Christine e l'assistente della medium, posseduto, si mette a ballare una sottospecie di polka a mezz'aria sul fuoco.